Nada


Figlia d'arte (il padre è un clarinettista), viene scoperta da Franco Migliacci[1]. Dopo un primo 45 giri, contenente una cover in italiano di Les bicyclettes de Belsize, a soli quindici anni debutta al Festival di Sanremo 1969 con Ma che freddo fa (in abbinamento con i Rokes), singolo inciso per la RCA Talent che la spinge al primo posto in hit-parade regalandole un'enorme e improvvisa popolarità in Italia, Spagna, Giappone e altri paesi; viene soprannominata Il pulcino di Gabbro per la sua giovanissima età. Pochi mesi dopo, partecipa a Un disco per l'estate 1969, con la canzone Biancaneve (ma è il retro del singolo, Cuore stanco, a riscuotere maggior successo). Nel 1970 canta Pa', diglielo a ma' in abbinamento con Ron sempre a Sanremo, mentre nel 1971 vince con Il cuore è uno zingaro in abbinamento con Nicola Di Bari, per poi classificarsi nuovamente terza nel '72 con Re di denari. In quella edizione vinse di nuovo Di Bari con I giorni dell'arcobaleno. I due tirarono a sorte, con una moneta da 100 lire, su chi dovesse partecipare all'Eurovision Song Contest: la fortuna le girò le spalle e vi andò il suo collega. Nelle hit-parade di questo periodo, oltre ai successi sanremesi, riscuotono grande successo anche Che male fa la gelosia, Bugia, e L'anello; nel 1972, è di nuovo a Saint Vincent per Un disco per l'estate, dove si classifica decima (ai nastri di partenza i cantanti in gara erano 64) con Una chitarra e un'armonica. L'incontro con Ciampi e la canzone d'autore [modifica]Terminato il rapporto con Migliacci, Nada si lega a Gerry Manzoli, il bassista dei Camaleonti, con cui troverà la stabilità affettiva e che sposerà qualche anno dopo. Con l'album Ho scoperto che esisto anch'io (1973), la giovane cantante abbandona l'immagine adolescenziale costruita dai suoi discografici e si avvicina alla poetica del suo conterraneo Piero Ciampi. L'album verrà rivalutato solo successivamente. Intanto, sempre nel 1973, partecipa nuovamente a Un disco per l'estate con "Brividi d'amore", scritta da Michetti, Paulin e Sacchi (i primi due sono componenti del noto gruppo I Cugini di Campagna), finalista a Saint Vincent. Si avvicina inoltre alla nuova canzone d'autore italiana collaborando con alcuni grandi nomi giunti solo qualche anno dopo alla vera notorietà (come ad esempio Antonello Venditti, Riccardo Cocciante e Claudio Baglioni), collaborazioni di cui ben poco è stato poi pubblicato per ragioni discografiche. La svolta prosegue nel 1975 con l'album 1930: Il domatore delle scimmie in cui collabora con la Reale Accademia di Musica. Tra la fine del 1976 e gli inizi del 1977 Nada prova ad esibirsi in concerto con alcuni amici conosciuti alla RCA tra cui Piero Ciampi, Paolo Conte e Renzo Zenobi, ma le serate non riscuotono molto successo; viene anche registrata una trasmissione televisiva, che però la Rai non trasmetterà mai. Grazie a quest'incontro, comunque, Nada incide nel suo disco di quell'anno due canzoni di Conte, Avanti bionda e La fisarmonica di Stradella (per quest'ultimo brano il cantautore effettuerà alcune modifiche al testo), una canzone di Ciampi (L'amore è tutto qui) ed una di Zenobi (Giornate di tenera attesa). Il ritorno al pop [modifica]Con il passaggio dalla RCA alla Polydor, Nada torna al successo attraverso un repertorio più leggero, con la collaborazione di Mauro Lusini. Pubblica svariati 45 giri che ottengono un buon riscontro commerciale: Pasticcio universale (1978) arrangiamenti di Alessandro Centofanti e Walter Martino, Dolce più dolce (1979), Rosa (1980) e soprattutto Dimmi che mi ami che mi ami che tu ami che tu ami solo me (1981) e Ti stringerò (1982), dove Nada firma per la prima volta il testo e ritrova la Top Ten nella classifica dei 45 Giri. Nel 1983 passa alla EMI ed esce l'album Smalto, trainato dalla celeberrima Amore disperato, che diventa immediatamente uno dei tormentoni dell'anno, nonché uno dei brani italiani simbolo degli anni Ottanta, che sarà riscoperto anche successivamente, oltre a essere riproposto dal gruppo Super B. Sempre nel 1983, la cantante ottiene la vittoria nell'ambito di parecchie popolari rassegne, tra cui Vota la voce come miglior cantante donna dell'anno, ed Azzurro, assieme alla collega Alice. L'anno seguente esce il singolo Balliamo ancora un po'. Negli LP Noi non cresceremo mai (1984) e Baci rossi (1986), l'artista lascia ampio spazio all'elettronica, senza però ottenere il successo degli anni precedenti. Verso il cantautorato [modifica]Dopo la partecipazione al Festival di Sanremo 1987 (Bolero) che la vede ultima classificata, segue un silenzio artistico di molti anni interrotto nel 1992 dalla pubblicazione dell'album L'anime nere, in cui Nada firma parte dei testi. Il lavoro non avrà però adeguata promozione a causa di alcuni contrasti con la RCA. Nel 1994 pubblica una raccolta intitolata Malanima: Successi ed inediti 1969-1994, per celebrare i 25 anni di carriera. Il disco include per la prima volta alcune incisioni degli anni Settanta, che attingevano dal repertorio di cantautori agli albori della loro carriera, come Riccardo Cocciante e Claudio Baglioni, del quale è inclusa una versione alternativa, per forma e testo, della celebre Chissà se mi pensi (registrata da Nada nel 1974). Nel 1997 esce Nada Trio, progetto che testimonia la sua svolta verso sonorità acustiche e una nuova ricerca musicale. Il "trio" è costituito da Nada, Fausto Mesolella (chitarra) e Ferruccio Spinetti (contrabbasso), entrambi della Piccola Orchestra Avion Travel, coi quali riarrangia alcuni classici del suo repertorio più un brano del gruppo (l'intensa Abbassando), una canzone di Franco Battiato (Venezia-Istanbul, che finirà anche su un tributo al cantautore siciliano) e la tradizionale Maremma. La stessa Ma che freddo fa era già parte del repertorio della Piccola Orchestra. Il disco viene venduto inizialmente come allegato ad una rivista, poi in seguito viene ristampato dall'etichetta Storie di Note, ponendo le basi della sua nuova credibilità artistica. Maturità artistica [modifica]Nel 1999 presenta al Festival di Sanremo il brano Guardami negli occhi, da lei scritto e composto, ottenendo una certa visibilità e riscuotendo anche l'attenzione di Adriano Celentano che la vuole per il duetto Il figlio del dolore, uscito nel 2000 all'interno del disco Esco di rado e parlo ancora meno del molleggiato. Nell'album Dove sei sei (1999) collabora con Mauro Pagani. Nel 2001 pubblica L'amore è fortissimo il corpo no, improntato al rock, così come il successivo Tutto l'amore che mi manca, prodotto da John Parish e premiato come miglior album indipendente del 2004. Nei tre album Nada è autrice di quasi tutti i brani. Nel 2003 partecipa al progetto dei TETES de BOIS"all album FERRé,l amore e la rivolta"cantando"LA LUNA"(la LUNE) Nel 2003 pubblica per Fazi Editore il suo primo libro, la raccolta di poese Le mie madri, proponendosi con uno stile composito e innovativo. Nel 2005 collabora con Massimo Zamboni, prima cantando tre canzoni nel suo disco Sorella sconfitta, poi per una serie di concerti a cui seguirà un album live a due intitolato L'apertura.[2] Nel 2006 torna con una raccolta intitolata Le mie canzoncine 1999-2006, contenente i brani incisi negli ultimi dischi insieme all'inedita Scalza, singolo dalle sonorità estive. Nel 2007 partecipa nuovamente al Festival di Sanremo con il brano Luna in piena, sempre da lei scritto, come del resto tutto l'omonimo album, riottenendo una buona visibilità attraverso diversi passaggi radiofonici e trasmissioni televisive. Nella serata della versioni alternative, si fa accompagnare dalla cantautrice rock Cristina Donà. Nello stesso anno i successi Ma che freddo fa e Amore disperato vengono inseriti nella colonna sonora del film rappresentante l'Italia al Cannes, Mio fratello è figlio unico. Le versioni proposte sono quelle intensamente acustiche tratte dall'album Nada trio del '98. Attualità [modifica]Nel 2008 esce Stazione Birra, il suo primo album live, con due singoli inediti: Stretta e Novembre, l'ultimo composto dalla band comasca Les Fleurs des Maladives. Nello stesso anno esce, sempre per Fazi Editore, il romanzo autobiografico Il mio cuore umano, che nel 2009 diventa anche uno spettacolo teatrale incentrato sul suo percorso artistico e personale (Musicaromanzo). Dal romanzo viene tratto anche un film tv, per la regia di Costanza Quatriglio, intitolato Il mio cuore umano, andato in onda il 20 agosto 2009 sulla RAI.[3]. Il 21 giugno 2009 prende parte al concerto benefico Amiche per l'Abruzzo aprendo la diretta radio nazionale. Per l'occasione si è esibita con una band di eccezione, formata da Carmen Consoli al basso, Marina Rei alla batteria e Paola Turci alla chitarra, che l'ha accompagnata nell'esecuzione della sua celebre Ma che freddo fa. Sempre nel 2009 è la voce degli Zen Circus nella canzone Vuoti a perdere, contenuta nel loro album Andate tutti affanculo.[4]. Il 5 novembre del 2010 partecipa, nell'ambito del Festival d'autunno di Catanzaro ad uno spettacolo dal titolo "Donna che parla in fretta", insieme a Marina Rei, Paola Turci e all'attrice Mariella Lo Giudice. Nel frattempo continua a portare in giro per l'Italia il suo spettacolo teatrale Musicaromanzo, in cui l'artista racconta sé stessa attraverso monologhi e canzoni, il tutto in un'intima atmosfera onirica. Il 12 aprile 2011 esce il suo nuovo album Vamp, pubblicato dall'etichetta Infecta e distribuito da Edel Music