SkiantosGli Skiantos si formano nel 1977 a Bologna. Suonano nelle cantine e nei circoli giovanili. Fanno un rock abbastanza duro. E a metà concerto tirano verdura sul pubblico. Registrano assieme all'Harpo's Bazaar. Piccola etichetta indipendente, oggi ribattezzata Italian Records. I loro primi lavori, una cassetta e parecchi demo tape sperimentali.
All'inizio la band è composta da otto, dieci persone. Disoccupati. Studenti. Molti dei quali vanno e vengono dal gruppo. Li organizza (o tenta di farlo) Roberto Antoni. Detto Freak. Un giovanotto di 23 anni neolaureato al DAMS con una tesi su I Beatles. Li raccoglie sotto la bandiera demenziale, aggettivo coniato per l'occasione. Gli Skiantos infatti inventano e propagandano il rock demenziale che per loro stessa definizione significa: un cocktail di ironia, improvvisazione, poesia quasi surreale, cretinerie, paradossi e colpi di genio.
Demenziale, ovvero la suggestione dell'assurdo. In chiave frizzante e un po' isterica. È una parola che nasce con il gruppo. E che da allora entra a far parte del lessico comune per significare modi di essere e di fare musica.
Nel nucleo dei fondatori, tutti battezzati con nomi d'arte demenziali, riconosciamo: Andrea Setti - Jimmy Bellafronte - di professione geometra e cantante per diporto. Stefano Sbarbo Cavedoni, universitario del DAMS, attore di prosa, clown, poeta e cantante. Fabio Testoni (alias Dandy Bestia) chitarrista neoprofessionista e rockettaro militante. Sono gli stessi (ad eccezione di Bellafronte) che ritroviamo nella formazione del 1984. Dopo una battuta d'arresto di tre anni.
Nel '78, dopo il successo del concerto alla Palazzina Liberty di Milano a sostegno della rivista Il Male, gli Skiantos ricevono la loro prima proposta discografica ufficiale. E firmano il contratto con La Cramps Records. Realizzano allora- dopo il 45 giri Karabigniere blues ed Io sono un autonomo, anche diversi 33 giri. Mono Tono nel '78. Kinotto nel '79. Pesissimo nell'80-'81. Lo stile è sarcastico ed aggressivo. Il tono è sempre molto ironico. L'ironia è la chiave di lettura del gruppo. È il suo stile. La sua cultura. Dentro e fuori dal prodotto discografico. È questa la caratteristica che gli Skiantos a tutt'oggi vogliono rilanciare nel programma stereotipato della musica italiana. Il punto di partenza è il testo. Il gruppo interviene nel linguaggio delle parole e dei comportamenti. Scelgono di essere banali. Stupidi. Allusivi. Esagerati ed aggressivi. In contrapposizione alla retorica dei buoni sentimenti dei cantautori.
Gli Skiantos raccolgono segnali del gergo giovanile. Per contare l'insopportabile mondo del buon senso. Ad una poetica alta da grande artista contrappongono volutamente una poetica bassa da artista sconnesso.
I giornalisti si dividono. Alcuni definiscono il gruppo sostanzialmente dei goliardi. Altri invece si dichiarano divertiti e conquistati dall'idea. Qualcuno li definisce un gruppo d'intellettuali.
Nel '79 arriva il Primo Premio Internazionale del Paroliere. Offerto dalla città di Reggio Emilia. Intanto anche il progetto strettamente musicale - il sound del gruppo - si va affinando e precisando. Partono quindi per una lunga tournée. In tutta Italia e all'estero. Due volte in Germania Ovest, a Berlino. Poi si preparano per un'apparizione al Festival di Sanremo. Con una canzone intitolata Fagioli. Ma vengono osteggiati ed eliminati quasi subito.
Nel 1980 un giornalista pubblica un libro, Bologna Rock Edizion Renudo. Raccoglie l'analisi e giudizi sul fenomeno Skiantos e sull'esplosione del Rock Bolognese.
Nell'81 Roberto Freak Antoni pubblica un libro emblematico, Stagioni del rock demenziale (Feltrinelli editore). In cui raccoglie tutti i deliri dell'immaginario Skiantos. Nell'attuale versione degli Skiantos, Dandy è il responsabile del suono. Il motore musicale del gruppo. Freak Antoni intanto fa esperimenti sia in campo musicale, fondando il gruppo rock-swing Beppe Starnazza e i Vortici, che in quello teatrale. Collabora infatti con gli attori del Gran Pavese Varietà di Bologna.
La ricomposizione ufficiale degli Skiantos avviene nell'84. Dopo due anni di separazione. Di discussione e di esperimenti del nuovo progetto.
Il 45 giri Rantola Ancora precede di poco l'uscita dell'album Non c'è gusto in Italia ad essere intelligenti dell'ottobre '87. Lp che ottiene consensi dal pubblico. E buone recensioni dalla stampa specializzata. Nel maggio '88 esce il remix di Sono contro. E Gli italiani sono felici. Due brani tra i più significativi dell'album. Nell'89 con l'album Troppo rischio per un uomo solo il gruppo si conferma come una delle più interessanti formazioni italiane di musica rock. Sia su disco che nel loro live-act. Piuttosto anomalo e ricco di sorprese. Nel '99 arriva la partecipazione al programma di RaiUno Gratis.
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